El Comercio De La República - La luce in AR: Fizeau rivive

Lima -

La luce in AR: Fizeau rivive




Nel 1851, il fisico francese Hippolyte Fizeau condusse un esperimento rivoluzionario per misurare la velocità della luce in un mezzo in movimento, aprendo la strada a nuove teorie sull'ottica e la relatività. Oggi, grazie alla tecnologia della realtà aumentata (AR), questo esperimento storico è stato ricreato in modo innovativo, permettendo a chiunque di esplorare i principi fondamentali della luce e del suo comportamento. Ma come funziona esattamente questo esperimento in AR e quali sono le sue implicazioni?

L'esperimento originale di Fizeau utilizzava un apparato complesso con una ruota dentata rotante, uno specchio e una sorgente di luce per misurare la velocità della luce nell'acqua in movimento. La luce veniva inviata attraverso la ruota dentata, riflessa da uno specchio posto a distanza e fatta passare nuovamente attraverso la ruota. Regolando la velocità di rotazione della ruota, Fizeau poteva osservare come la luce veniva influenzata dal movimento dell'acqua, dimostrando un effetto di "trascinamento" parziale previsto dalla teoria dell'etere di Fresnel. Questo esperimento fu cruciale per mettere in discussione le teorie dell'epoca e preparò il terreno per la teoria della relatività di Einstein.

Oggi, grazie alla realtà aumentata, questo esperimento è stato digitalizzato e reso accessibile a un pubblico più ampio. Utilizzando dispositivi come smartphone o visori AR, gli utenti possono ricreare virtualmente l'apparato di Fizeau e osservare in tempo reale come la luce si comporta in un mezzo in movimento. La simulazione AR permette di visualizzare il percorso della luce, la rotazione della ruota dentata e l'effetto del mezzo in movimento, rendendo concetti complessi di fisica ottica più comprensibili e interattivi.

Uno degli aspetti più affascinanti di questa riproduzione in AR è la sua fedeltà all'esperimento originale. Gli sviluppatori hanno collaborato con fisici e storici della scienza per garantire che ogni dettaglio, dalla disposizione degli specchi alla velocità di rotazione della ruota, sia accurato. Inoltre, la simulazione include spiegazioni interattive che guidano l'utente passo dopo passo, permettendo di apprendere non solo i risultati dell'esperimento, ma anche il contesto storico e scientifico in cui fu condotto.

Ma perché rivisitare un esperimento del XIX secolo con la tecnologia del XXI secolo? La risposta risiede nell'importanza di rendere la scienza accessibile e coinvolgente. La realtà aumentata offre un modo unico per "vivere" la storia della scienza, permettendo agli utenti di sperimentare in prima persona le scoperte che hanno plasmato la nostra comprensione dell'universo. Inoltre, questo tipo di simulazione può essere uno strumento educativo potente, soprattutto per gli studenti che possono apprendere concetti astratti in modo visivo e interattivo.

L'esperimento di Fizeau in AR non è solo un omaggio a una pietra miliare della fisica, ma anche un esempio di come la tecnologia possa rivitalizzare il passato per ispirare il futuro. Mentre la scienza continua a evolversi, strumenti come la realtà aumentata ci ricordano che le grandi scoperte del passato sono ancora rilevanti e possono essere esplorate in modi sempre nuovi e innovativi.



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Italia senza gas russo

L’Italia ha voltato definitivamente pagina: nella mappa dei flussi di gas aggiornata al primo semestre 2025, il Paese non conta più sul gas russo per coprire il proprio fabbisogno interno. La svolta, avviata dopo l’invasione dell’Ucraina nel 2022, oggi è certificata dai dati di trasporto e rigassificazione: la quota di metano proveniente dal punto di ingresso di Tarvisio è scesa a meno del 2 per cento dei volumi immessi in rete, un flusso utilizzato quasi esclusivamente per il transito verso l’Austria.Il nuovo equilibrio energetico poggia su tre pilastri. Il primo è l’Algeria, che attraverso il gasdotto Transmed (ingresso di Mazara del Vallo) fornisce circa un terzo del gas consumato nel Paese. Il secondo è l’Azerbaigian: la Trans-Adriatic Pipeline che approda a Melendugno in Puglia garantisce un altro 15 per cento, rafforzando l’asse con il Caucaso. Il terzo pilastro è rappresentato dalle importazioni dal Nord Europa via Passo Gries, che coprono poco meno del 13 per cento e assicurano flessibilità in caso di picchi di domanda.A questi flussi via tubo si affianca l’esplosione del GNL. Con l’entrata in servizio della FSRU di Piombino nel 2023 e della nuova unità galleggiante a Ravenna nel maggio 2025, la capacità complessiva di rigassificazione supera i 30 miliardi di metri cubi l’anno. Nel primo semestre 2025 il GNL vale già il 31 per cento dell’offerta nazionale: lo alimentano soprattutto Qatar (circa 45 per cento del totale GNL) e Stati Uniti (35 per cento), seguiti da carichi spot provenienti da Africa occidentale e Norvegia.Diminuisce invece il contributo della Libia – sceso al di sotto del 2 per cento – complice l’instabilità politica di Tripoli e gli interventi di manutenzione sul Greenstream. La produzione nazionale, pur modesta, torna a crescere (5 per cento del totale) grazie a rilanci mirati in Adriatico e alla semplificazione delle autorizzazioni.La nuova configurazione delle infrastrutture ha trasformato l’Italia in un nodo di riequilibrio per l’Europa centrale: nei primi sei mesi dell’anno le esportazioni verso l’Austria sono quadruplicate, confermando la strategicità dell’asse Tarvisio-Arnoldstein. Parallelamente, gli stoccaggi sono stati riempiti oltre il 70 per cento già a giugno, superando la media UE, e garantendo sicurezza di approvvigionamento in vista dell’inverno.Sul piano politico-industriale, Roma consolida il “Piano Mattei” con l’Africa, punta all’idrogeno verde via TAP e preme sulla realizzazione del nuovo gasdotto orientale EastMed. Ma, soprattutto, la dipendenza dalla Russia è ormai un capitolo chiuso: un cambio di paradigma che rafforza la posizione italiana nei negoziati sul clima e accelera la transizione energetica senza rinunciare alla sicurezza degli approvvigionamenti.

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