El Comercio De La República - Sport: Superare le Disabilità

Lima -

Sport: Superare le Disabilità




Bebe Vio, la schermitrice paralimpica italiana, è un simbolo di resilienza e determinazione. A soli 11 anni, ha affrontato una meningite che ha portato all’amputazione degli arti, ma non ha mai rinunciato alla sua passione per lo sport. Grazie a protesi innovative, è tornata a competere, vincendo medaglie d’oro ai Giochi Paralimpici e ai Campionati Mondiali. Il suo viaggio non è solo una storia di successo personale, ma anche un esempio di come lo sport possa essere un potente strumento di inclusione.

Le protesi hanno giocato un ruolo cruciale nella sua carriera. Progettate per adattarsi alle sue esigenze, le hanno permesso di muoversi con agilità e precisione, dimostrando che la tecnologia può abbattere le barriere fisiche. Ma il suo impatto va oltre i trionfi agonistici. Con la fondazione della Bebe Vio Academy, si impegna a promuovere lo sport tra i giovani con disabilità, offrendo loro opportunità e ispirazione.

La sua storia mostra che lo sport non conosce limiti. Attraverso la scherma, Bebe Vio ha trasformato le difficoltà in forza, diventando un’icona di inclusività. Il suo messaggio è chiaro: con determinazione e supporto, ogni disabilità può essere superata.



In primo piano


Italia senza gas russo

L’Italia ha voltato definitivamente pagina: nella mappa dei flussi di gas aggiornata al primo semestre 2025, il Paese non conta più sul gas russo per coprire il proprio fabbisogno interno. La svolta, avviata dopo l’invasione dell’Ucraina nel 2022, oggi è certificata dai dati di trasporto e rigassificazione: la quota di metano proveniente dal punto di ingresso di Tarvisio è scesa a meno del 2 per cento dei volumi immessi in rete, un flusso utilizzato quasi esclusivamente per il transito verso l’Austria.Il nuovo equilibrio energetico poggia su tre pilastri. Il primo è l’Algeria, che attraverso il gasdotto Transmed (ingresso di Mazara del Vallo) fornisce circa un terzo del gas consumato nel Paese. Il secondo è l’Azerbaigian: la Trans-Adriatic Pipeline che approda a Melendugno in Puglia garantisce un altro 15 per cento, rafforzando l’asse con il Caucaso. Il terzo pilastro è rappresentato dalle importazioni dal Nord Europa via Passo Gries, che coprono poco meno del 13 per cento e assicurano flessibilità in caso di picchi di domanda.A questi flussi via tubo si affianca l’esplosione del GNL. Con l’entrata in servizio della FSRU di Piombino nel 2023 e della nuova unità galleggiante a Ravenna nel maggio 2025, la capacità complessiva di rigassificazione supera i 30 miliardi di metri cubi l’anno. Nel primo semestre 2025 il GNL vale già il 31 per cento dell’offerta nazionale: lo alimentano soprattutto Qatar (circa 45 per cento del totale GNL) e Stati Uniti (35 per cento), seguiti da carichi spot provenienti da Africa occidentale e Norvegia.Diminuisce invece il contributo della Libia – sceso al di sotto del 2 per cento – complice l’instabilità politica di Tripoli e gli interventi di manutenzione sul Greenstream. La produzione nazionale, pur modesta, torna a crescere (5 per cento del totale) grazie a rilanci mirati in Adriatico e alla semplificazione delle autorizzazioni.La nuova configurazione delle infrastrutture ha trasformato l’Italia in un nodo di riequilibrio per l’Europa centrale: nei primi sei mesi dell’anno le esportazioni verso l’Austria sono quadruplicate, confermando la strategicità dell’asse Tarvisio-Arnoldstein. Parallelamente, gli stoccaggi sono stati riempiti oltre il 70 per cento già a giugno, superando la media UE, e garantendo sicurezza di approvvigionamento in vista dell’inverno.Sul piano politico-industriale, Roma consolida il “Piano Mattei” con l’Africa, punta all’idrogeno verde via TAP e preme sulla realizzazione del nuovo gasdotto orientale EastMed. Ma, soprattutto, la dipendenza dalla Russia è ormai un capitolo chiuso: un cambio di paradigma che rafforza la posizione italiana nei negoziati sul clima e accelera la transizione energetica senza rinunciare alla sicurezza degli approvvigionamenti.

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