El Comercio De La República - Sali di alluminio: sicuri

Lima -

Sali di alluminio: sicuri




In un mondo dove l’igiene personale è fondamentale, la scelta tra deodorante e antitraspirante può sembrare banale. Tuttavia, dietro questi prodotti si nasconde una scienza affascinante e, a volte, fonte di preoccupazione. In particolare, i sali di alluminio presenti negli antitraspiranti sono stati oggetto di dibattito. Ma cosa sono esattamente e dobbiamo preoccuparci?

Deodoranti vs Antitraspiranti: la differenza
I deodoranti sono formulati per mascherare o neutralizzare gli odori corporei, spesso utilizzando agenti antibatterici e fragranze. Gli antitraspiranti, invece, mirano a ridurre la produzione di sudore, tipicamente utilizzando sali di alluminio per bloccare temporaneamente le ghiandole sudoripare. Questa distinzione è cruciale per capire come funzionano e perché i sali di alluminio sono così importanti.

Come funzionano i sali di alluminio?
Quando applicati sulla pelle, i sali di alluminio reagiscono con le proteine presenti nel sudore, formando un tappo temporaneo nei dotti sudoriferi. Questo tappo riduce la quantità di sudore che raggiunge la superficie della pelle, mantenendo le ascelle più asciutte. È un meccanismo semplice ma efficace, che rende gli antitraspiranti una scelta popolare per chi vuole controllare la sudorazione.

Le preoccupazioni sulla sicurezza
Negli ultimi anni, sono emerse preoccupazioni riguardo alla sicurezza dei sali di alluminio, con alcuni che suggeriscono un possibile legame con il cancro al seno o la malattia di Alzheimer. Tuttavia, le autorità sanitarie hanno condotto valutazioni approfondite e concluso che la quantità di alluminio assorbita dalla pelle attraverso gli antitraspiranti è minima e improbabile che rappresenti un rischio per la salute. L’assorbimento cutaneo da cosmetici è considerato trascurabile rispetto a quello derivante da fonti alimentari.

Cosa dicono gli esperti?
Secondo gli studi più recenti, il contributo degli antitraspiranti contenenti alluminio all’assunzione totale di alluminio è significativamente inferiore a quanto precedentemente ipotizzato. È stato stabilito un limite di assunzione settimanale tollerabile di 1 mg di alluminio per kg di peso corporeo, principalmente legato all’alimentazione. In questo contesto, l’uso regolare di antitraspiranti non sembra comportare effetti negativi sulla salute.

Alternative per chi è ancora titubante
Per chi preferisce evitare i sali di alluminio, esistono alternative come deodoranti senza alluminio, efficaci nel controllare gli odori anche se non riducono la sudorazione. La scelta dipende dalle esigenze personali: se si vuole ridurre il sudore, gli antitraspiranti con sali di alluminio restano una soluzione sicura ed efficace; se si punta solo al controllo degli odori, un deodorante senza alluminio può essere sufficiente.

Conclusione
Le prove scientifiche attuali indicano che i sali di alluminio negli antitraspiranti sono sicuri quando usati come indicato. Leggi sempre le etichette dei prodotti e, in caso di dubbi sulla salute della pelle o allergie, consulta un medico o un dermatologo. La tua igiene personale merita la scelta migliore, senza inutili preoccupazioni.



In primo piano


Italia senza gas russo

L’Italia ha voltato definitivamente pagina: nella mappa dei flussi di gas aggiornata al primo semestre 2025, il Paese non conta più sul gas russo per coprire il proprio fabbisogno interno. La svolta, avviata dopo l’invasione dell’Ucraina nel 2022, oggi è certificata dai dati di trasporto e rigassificazione: la quota di metano proveniente dal punto di ingresso di Tarvisio è scesa a meno del 2 per cento dei volumi immessi in rete, un flusso utilizzato quasi esclusivamente per il transito verso l’Austria.Il nuovo equilibrio energetico poggia su tre pilastri. Il primo è l’Algeria, che attraverso il gasdotto Transmed (ingresso di Mazara del Vallo) fornisce circa un terzo del gas consumato nel Paese. Il secondo è l’Azerbaigian: la Trans-Adriatic Pipeline che approda a Melendugno in Puglia garantisce un altro 15 per cento, rafforzando l’asse con il Caucaso. Il terzo pilastro è rappresentato dalle importazioni dal Nord Europa via Passo Gries, che coprono poco meno del 13 per cento e assicurano flessibilità in caso di picchi di domanda.A questi flussi via tubo si affianca l’esplosione del GNL. Con l’entrata in servizio della FSRU di Piombino nel 2023 e della nuova unità galleggiante a Ravenna nel maggio 2025, la capacità complessiva di rigassificazione supera i 30 miliardi di metri cubi l’anno. Nel primo semestre 2025 il GNL vale già il 31 per cento dell’offerta nazionale: lo alimentano soprattutto Qatar (circa 45 per cento del totale GNL) e Stati Uniti (35 per cento), seguiti da carichi spot provenienti da Africa occidentale e Norvegia.Diminuisce invece il contributo della Libia – sceso al di sotto del 2 per cento – complice l’instabilità politica di Tripoli e gli interventi di manutenzione sul Greenstream. La produzione nazionale, pur modesta, torna a crescere (5 per cento del totale) grazie a rilanci mirati in Adriatico e alla semplificazione delle autorizzazioni.La nuova configurazione delle infrastrutture ha trasformato l’Italia in un nodo di riequilibrio per l’Europa centrale: nei primi sei mesi dell’anno le esportazioni verso l’Austria sono quadruplicate, confermando la strategicità dell’asse Tarvisio-Arnoldstein. Parallelamente, gli stoccaggi sono stati riempiti oltre il 70 per cento già a giugno, superando la media UE, e garantendo sicurezza di approvvigionamento in vista dell’inverno.Sul piano politico-industriale, Roma consolida il “Piano Mattei” con l’Africa, punta all’idrogeno verde via TAP e preme sulla realizzazione del nuovo gasdotto orientale EastMed. Ma, soprattutto, la dipendenza dalla Russia è ormai un capitolo chiuso: un cambio di paradigma che rafforza la posizione italiana nei negoziati sul clima e accelera la transizione energetica senza rinunciare alla sicurezza degli approvvigionamenti.

Greenpeace: Le aziende agricole dell'UE stanno morendo

Il futuro dell'agricoltura nell'UE, la situazione in Medio Oriente, i primi piani del nuovo governo francese e una zucca da guinness dei primati: guardate questi argomenti nel video, potrebbe interessarvi...

UE-Ungheria: Causa per la legge sulla «sovranità»

Bruxelles ha intensificato l'azione legale contro la "legge sulla sovranità nazionale" dell'Ungheria. La norma violerebbe un'ampia gamma di diritti fondamentali. Il procedimento passa alla Corte di giustizia dell'Unione Europea in Lussemburgo.