El Comercio De La República - Italia senza gas russo

Lima -

Italia senza gas russo




L’Italia ha voltato definitivamente pagina: nella mappa dei flussi di gas aggiornata al primo semestre 2025, il Paese non conta più sul gas russo per coprire il proprio fabbisogno interno. La svolta, avviata dopo l’invasione dell’Ucraina nel 2022, oggi è certificata dai dati di trasporto e rigassificazione: la quota di metano proveniente dal punto di ingresso di Tarvisio è scesa a meno del 2 per cento dei volumi immessi in rete, un flusso utilizzato quasi esclusivamente per il transito verso l’Austria.

Il nuovo equilibrio energetico poggia su tre pilastri. Il primo è l’Algeria, che attraverso il gasdotto Transmed (ingresso di Mazara del Vallo) fornisce circa un terzo del gas consumato nel Paese. Il secondo è l’Azerbaigian: la Trans-Adriatic Pipeline che approda a Melendugno in Puglia garantisce un altro 15 per cento, rafforzando l’asse con il Caucaso. Il terzo pilastro è rappresentato dalle importazioni dal Nord Europa via Passo Gries, che coprono poco meno del 13 per cento e assicurano flessibilità in caso di picchi di domanda.

A questi flussi via tubo si affianca l’esplosione del GNL. Con l’entrata in servizio della FSRU di Piombino nel 2023 e della nuova unità galleggiante a Ravenna nel maggio 2025, la capacità complessiva di rigassificazione supera i 30 miliardi di metri cubi l’anno. Nel primo semestre 2025 il GNL vale già il 31 per cento dell’offerta nazionale: lo alimentano soprattutto Qatar (circa 45 per cento del totale GNL) e Stati Uniti (35 per cento), seguiti da carichi spot provenienti da Africa occidentale e Norvegia.

Diminuisce invece il contributo della Libia – sceso al di sotto del 2 per cento – complice l’instabilità politica di Tripoli e gli interventi di manutenzione sul Greenstream. La produzione nazionale, pur modesta, torna a crescere (5 per cento del totale) grazie a rilanci mirati in Adriatico e alla semplificazione delle autorizzazioni.

La nuova configurazione delle infrastrutture ha trasformato l’Italia in un nodo di riequilibrio per l’Europa centrale: nei primi sei mesi dell’anno le esportazioni verso l’Austria sono quadruplicate, confermando la strategicità dell’asse Tarvisio-Arnoldstein. Parallelamente, gli stoccaggi sono stati riempiti oltre il 70 per cento già a giugno, superando la media UE, e garantendo sicurezza di approvvigionamento in vista dell’inverno.

Sul piano politico-industriale, Roma consolida il “Piano Mattei” con l’Africa, punta all’idrogeno verde via TAP e preme sulla realizzazione del nuovo gasdotto orientale EastMed. Ma, soprattutto, la dipendenza dalla Russia è ormai un capitolo chiuso: un cambio di paradigma che rafforza la posizione italiana nei negoziati sul clima e accelera la transizione energetica senza rinunciare alla sicurezza degli approvvigionamenti.



In primo piano


Scienza dei Supereroi

Nei blockbuster di oggi l’eroe vola, incanala energia o abbatte interi palazzi con una verosimiglianza che fino a pochi anni fa sembrava impossibile. Il risultato nasce da un mix di fisica, informatica e design che sposta sul set, in tempo reale, ciò che un tempo viveva solo in post-produzione.La svolta più evidente è la produzione virtuale con pareti LED: giganteschi schermi ad alta risoluzione collegati a motori grafici in tempo reale ricreano ambienti fotorealistici che reagiscono al movimento della camera. Attori e troupe vedono subito il mondo digitale, l’illuminazione proviene direttamente dalle immagini proiettate e intere location possono cambiare con un click, tagliando viaggi e costruzioni di set fisici.A completare il quadro interviene l’intelligenza artificiale. Algoritmi di machine learning automatizzano rotoscoping, keying e clean-up, mentre strumenti generativi de-aging permettono di ringiovanire un volto o creare folle digitali in pochi minuti. Questi flussi riducono del 50-80 % i tempi di alcune lavorazioni e liberano gli artisti per compiti creativi di alto livello.Nei costumi high-tech dei supereroi, reti neurali addestrate su tessuti reali simulano in automatico pieghe e elasticità: il software “impara” come si comporta la gomma o l’armatura composita e lo riproduce su ogni frame senza intervento manuale. Il fotorealismo viene spinto ulteriormente grazie a GPU di ultima generazione che denoisizzano e up-scalano le immagini in tempo reale, mentre engine come Unreal Engine 5 integrano path tracing nativo per luci e riflessi fisicamente accurati.L’integrazione tra AI e LED volume consente persino la pre-vis in full quality: il regista dirige, modifica la scena e vede l’effetto finale immediatamente, con simulazioni di esplosioni, particellari o distruzioni generate on-set. Questa rapidità accelera la catena di montaggio del film e riduce drasticamente le riprese aggiuntive, incidendo sui bilanci ma soprattutto sull’impatto ambientale delle produzioni itineranti.Gli ultimi report di settore parlano di un mercato della virtual production che supererà i 4 miliardi di dollari entro la fine dell’anno, spinto proprio dai franchise di supereroi e dal bisogno di alzare continuamente l’asticella dello spettacolo. Grazie all’unione tra scienza dei materiali, ingegneria del software e creatività artistica, il “miracolo” sullo schermo diventa oggi un processo industrializzato, replicabile e sempre più sostenibile. 

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