El Comercio De La República - Come funziona un hovercraft

Lima -

Come funziona un hovercraft




Un hovercraft, noto anche come aeroscafo, è un veicolo straordinario che si distingue per la sua capacità di viaggiare sia sull'acqua che sulla terra. Questa peculiarità è resa possibile da un sistema innovativo che utilizza un cuscino d'aria. Ma come funziona esattamente? Il principio di base consiste nel generare una zona di alta pressione sotto il veicolo, che lo solleva leggermente dalla superficie, riducendo l'attrito e permettendo movimenti fluidi su terreni diversi, come acqua, terra, ghiaccio o fango.

Il cuscino d'aria viene creato da potenti ventilatori che spingono l'aria verso il basso, intrappolandola sotto lo scafo. Una gonna flessibile, generalmente realizzata in materiali resistenti come la gomma, circonda il perimetro del veicolo e trattiene l'aria, mantenendo la pressione necessaria per sollevarlo di alcuni centimetri. Questo sistema elimina quasi del tutto il contatto diretto con la superficie, garantendo una scorrevolezza unica e un consumo energetico relativamente contenuto rispetto alla velocità che può raggiungere.

Per quanto riguarda la propulsione, l'hovercraft è dotato di eliche o turbine che lo spingono in avanti. La direzione viene controllata tramite timoni o superfici mobili che deviano il flusso d'aria, conferendo al veicolo una manovrabilità eccezionale. Può effettuare virate rapide e persino invertire la marcia con facilità, una caratteristica che lo rende particolarmente utile in contesti operativi complessi.

I vantaggi di un hovercraft sono evidenti: può accedere a luoghi impervi, come paludi, aree alluvionate o superfici ghiacciate, dove altri mezzi di trasporto fallirebbero. Per questo è spesso impiegato in missioni di salvataggio, operazioni militari o per il trasporto in regioni remote. Tuttavia, presenta anche alcune limitazioni. La sensibilità al vento e alle onde può influire sul comfort dei passeggeri, mentre la gonna, soggetta a usura su terreni accidentati, richiede manutenzioni frequenti e costose.

Nonostante ciò, l'hovercraft continua a essere un mezzo affascinante e versatile. La sua tecnologia, in costante evoluzione, promette di migliorarne ulteriormente l'efficienza e l'affidabilità, consolidandone il ruolo in ambiti specifici e dimostrando come un'idea apparentemente semplice, come il cuscino d'aria, possa rivoluzionare il concetto di mobilità.



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Italia senza gas russo

L’Italia ha voltato definitivamente pagina: nella mappa dei flussi di gas aggiornata al primo semestre 2025, il Paese non conta più sul gas russo per coprire il proprio fabbisogno interno. La svolta, avviata dopo l’invasione dell’Ucraina nel 2022, oggi è certificata dai dati di trasporto e rigassificazione: la quota di metano proveniente dal punto di ingresso di Tarvisio è scesa a meno del 2 per cento dei volumi immessi in rete, un flusso utilizzato quasi esclusivamente per il transito verso l’Austria.Il nuovo equilibrio energetico poggia su tre pilastri. Il primo è l’Algeria, che attraverso il gasdotto Transmed (ingresso di Mazara del Vallo) fornisce circa un terzo del gas consumato nel Paese. Il secondo è l’Azerbaigian: la Trans-Adriatic Pipeline che approda a Melendugno in Puglia garantisce un altro 15 per cento, rafforzando l’asse con il Caucaso. Il terzo pilastro è rappresentato dalle importazioni dal Nord Europa via Passo Gries, che coprono poco meno del 13 per cento e assicurano flessibilità in caso di picchi di domanda.A questi flussi via tubo si affianca l’esplosione del GNL. Con l’entrata in servizio della FSRU di Piombino nel 2023 e della nuova unità galleggiante a Ravenna nel maggio 2025, la capacità complessiva di rigassificazione supera i 30 miliardi di metri cubi l’anno. Nel primo semestre 2025 il GNL vale già il 31 per cento dell’offerta nazionale: lo alimentano soprattutto Qatar (circa 45 per cento del totale GNL) e Stati Uniti (35 per cento), seguiti da carichi spot provenienti da Africa occidentale e Norvegia.Diminuisce invece il contributo della Libia – sceso al di sotto del 2 per cento – complice l’instabilità politica di Tripoli e gli interventi di manutenzione sul Greenstream. La produzione nazionale, pur modesta, torna a crescere (5 per cento del totale) grazie a rilanci mirati in Adriatico e alla semplificazione delle autorizzazioni.La nuova configurazione delle infrastrutture ha trasformato l’Italia in un nodo di riequilibrio per l’Europa centrale: nei primi sei mesi dell’anno le esportazioni verso l’Austria sono quadruplicate, confermando la strategicità dell’asse Tarvisio-Arnoldstein. Parallelamente, gli stoccaggi sono stati riempiti oltre il 70 per cento già a giugno, superando la media UE, e garantendo sicurezza di approvvigionamento in vista dell’inverno.Sul piano politico-industriale, Roma consolida il “Piano Mattei” con l’Africa, punta all’idrogeno verde via TAP e preme sulla realizzazione del nuovo gasdotto orientale EastMed. Ma, soprattutto, la dipendenza dalla Russia è ormai un capitolo chiuso: un cambio di paradigma che rafforza la posizione italiana nei negoziati sul clima e accelera la transizione energetica senza rinunciare alla sicurezza degli approvvigionamenti.

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