El Comercio De La República - Al via seduta Camera, quattro mozioni su Gaza e Medio Oriente

Lima -
Al via seduta Camera, quattro mozioni su Gaza e Medio Oriente
Al via seduta Camera, quattro mozioni su Gaza e Medio Oriente

Al via seduta Camera, quattro mozioni su Gaza e Medio Oriente

Una di maggioranza, una Pd-M5s-Avs, una Iv e l'ultima di Az

Dimensione del testo:

E' iniziata la seduta dell'Aula della Camera con all'ordine del giorno la discussione delle mozioni su Gaza. Sono quattro i documenti presentati sullo stesso tema: uno congiunto di Pd, M5s e Avs; un altro di Iv; un terzo della maggioranza e un quarto di Azione. La mozione di maggioranza chiede di "sostenere, insieme ai partner europei e internazionali, ogni tentativo di soluzione negoziata tra Israele e i rappresentanti palestinesi - anche a partire dal piano predisposto dai Paesi arabi - per la stabilizzazione e la ricostruzione di Gaza e per consolidare in modo permanente la cessazione delle ostilità, anche nell'ottica di rilanciare un processo politico verso una pace giusta e duratura in Medio Oriente, basata sulla soluzione dei due Stati, con Israele e uno Stato di Palestina che vivano fianco a fianco in pace e sicurezza, all'interno di confini mutualmente riconosciuti". Lo stesso documento punta a "lavorare affinché le parti, nel rispetto del diritto internazionale umanitario e della legalità internazionale, giungano all'immediata cessazione dei combattimenti, alla liberazione degli ostaggi ancora nelle mani di Hamas, al ripristino delle condizioni che consentano l'assistenza umanitaria alla popolazione civile di Gaza". La mozione unitaria di Pd, M5s e Avs, invece, impegna, tra le altre cose, l'esecutivo a "provvedere all'immediata sospensione dell'importazione degli armamenti dallo Stato di Israele", a "sostenere in sede europea l'adozione di sanzioni nei confronti del Governo israeliano per la sistematica violazione del diritto internazionale e del diritto internazionale umanitario" e a "dare piena attuazione ai mandati di arresto emessi dalla Corte penale internazionale". Lo stesso documento chiede anche di "riconoscere la Palestina quale Stato democratico e sovrano entro i confini del 1967, con Gerusalemme quale capitale condivisa, che conviva in pace, sicurezza e prosperità accanto allo Stato di Israele" e di "intraprendere con urgenza, nelle opportune sedi internazionali ed europee, ogni iniziativa utile volta all'immediata interruzione, nonché alla ferma condanna del Piano 'Carri di Gedeone', atto finale mirato a concludere un progetto di annientamento sistematico di una popolazione martoriata dal conflitto in atto nella Striscia di Gaza".

R.Flores--ECdLR