

Turmori, microbioma intestinale sentinella grazie all'Ia
Nuovo studio delle università di Bari e Firenze
Il microbioma intestinale può predire il rischio di sviluppare il tumore al colon-retto, per questo attraverso l'uso dell'intelligenza artificiale presto potrebbe diventare un sensore precoce di salute grazie a nuovi test di screening non invasivi e personalizzati. A svelarlo è uno studio congiunto tra l'università Aldo Moro di Bari, con il dipartimento interuniversitario di Fisica e il dipartimento di Scienze del suolo della pianta e degli alimenti, l'università di Firenze e l'Istituto nazionale di fisica nucleare. Lo studio, nato nell'ambito di un progetto finanziato dal Pnrr, è coordinato dalla docente di UniBa Sabina Tangaro, ed è stato pubblicato su 'Gut Microbes', rivista internazionale di riferimento per la ricerca sul microbioma intestinale. Il lavoro utilizza la cosiddetta intelligenza artificiale spiegabile (Xai) per analizzare i profili microbici intestinali. Per predire il rischio di tumore oggi lo standard diagnostico prevede la colonscopia, un'analisi invasiva con limitata adesione da parte della popolazione. Il nuovo studio ha utilizzato invece l'intelligenza artificiale spiegabile (XAI) per analizzare dati di sequenziamento genetico da campioni di 453 pazienti, con l'obiettivo di identificare biomarcatori microbici predittivi della presenza di adenomi o del tumore. Il modello ha mostrato ottime prestazioni, raggiungendo un livello di precisione pari all'89% nel riconoscere i casi realmente a rischio e riducendo al minimo i falsi allarmi.
J.H.García--ECdLR