El Comercio De La República - Sextortion: Truffa Sessuale

Lima -

Sextortion: Truffa Sessuale




La sextortion è una forma di ricatto online che sfrutta immagini o video intimi per estorcere denaro o favori sessuali dalle vittime. Questo crimine, in aumento negli ultimi anni, colpisce persone di tutte le età, ma i giovani sono particolarmente vulnerabili a causa della loro maggiore presenza sui social media e della minore consapevolezza dei rischi.

Come avviene la sextortion
I perpetratori di sextortion utilizzano vari metodi per ingannare le vittime. Uno dei più comuni è l’approccio tramite social media o app di incontri, dove i truffatori creano profili falsi per guadagnare la fiducia della vittima. Dopo aver instaurato un rapporto apparentemente genuino, chiedono alla vittima di condividere immagini o video compromettenti. Una volta ottenuti, minacciano di diffonderli se non vengono soddisfatte le loro richieste, che possono includere denaro, ulteriori immagini o atti sessuali.

Un’altra tattica diffusa è l’invio di email di massa in cui i criminali affermano di aver hackerato il computer della vittima e di possedere video compromettenti, spesso registrati tramite la webcam. Anche se in molti casi queste affermazioni sono false, la paura e l’ansia generate possono spingere la vittima a cedere al ricatto.

Impatto sulle vittime
Le conseguenze della sextortion possono essere devastanti. Le vittime spesso sperimentano sentimenti di vergogna, paura e impotenza, che possono portare a gravi problemi psicologici come ansia, depressione e, in alcuni casi, pensieri suicidi. La paura che le immagini vengano diffuse può anche impedire alle vittime di denunciare il crimine o di cercare aiuto.

Come riconoscere la sextortion

- È importante essere in grado di riconoscere i segnali di una possibile sextortion. Alcuni campanelli d’allarme includono:

- Richieste improvvise di immagini o video intimi da parte di persone conosciute online.

- Minacce di diffondere materiale compromettente se non si cedono a determinate richieste.

- Email o messaggi che affermano di aver hackerato il proprio dispositivo e di possedere materiale intimo.

- Comportamenti insistenti o manipolatori volti a ottenere immagini o informazioni personali.


Come proteggersi

- Per proteggersi dalla sextortion, è fondamentale adottare alcune misure preventive:

- Non condividere mai immagini o video intimi online, nemmeno con persone di cui ci si fida.

- Essere cauti nelle interazioni online, soprattutto con sconosciuti.

- Mantenere aggiornati i sistemi operativi e i software di sicurezza per proteggere i dispositivi da malware.

- Coprire la webcam quando non in uso e disattivare il microfono se non necessario.

- Non accettare richieste di amicizia o follower da persone sconosciute sui social media.

- Educare i giovani sui rischi della condivisione di contenuti personali online.


Cosa fare se si è vittime


Se si cade vittima di sextortion, è importante agire prontamente:

- Non cedere al ricatto e non pagare i truffatori, poiché spesso le richieste non si fermano.

- Interrompere immediatamente ogni comunicazione con il perpetratore.

- Conservare tutte le prove, come messaggi, email e screenshots.

- Denunciare l’incidente alla polizia locale.

- Contattare il provider del servizio online per segnalare l’abuso e richiedere la rimozione del contenuto, se pubblicato.

- Cercare supporto psicologico da professionisti o organizzazioni specializzate in assistenza alle vittime di cybercrime.

In Italia, la sextortion è un reato punibile per legge, e le autorità stanno intensificando gli sforzi per contrastare questo tipo di crimine. È fondamentale che le vittime non si sentano sole e sappiano che esistono risorse e supporti a cui possono rivolgersi.


Conclusione

La sextortion è un crimine serio che può avere conseguenze devastanti per le vittime. Tuttavia, con la giusta consapevolezza e le precauzioni appropriate, è possibile ridurre il rischio di cadere in questa trappola. Educare se stessi e gli altri sui pericoli della sextortion è il primo passo per creare un ambiente online più sicuro per tutti.



In primo piano


Italia senza gas russo

L’Italia ha voltato definitivamente pagina: nella mappa dei flussi di gas aggiornata al primo semestre 2025, il Paese non conta più sul gas russo per coprire il proprio fabbisogno interno. La svolta, avviata dopo l’invasione dell’Ucraina nel 2022, oggi è certificata dai dati di trasporto e rigassificazione: la quota di metano proveniente dal punto di ingresso di Tarvisio è scesa a meno del 2 per cento dei volumi immessi in rete, un flusso utilizzato quasi esclusivamente per il transito verso l’Austria.Il nuovo equilibrio energetico poggia su tre pilastri. Il primo è l’Algeria, che attraverso il gasdotto Transmed (ingresso di Mazara del Vallo) fornisce circa un terzo del gas consumato nel Paese. Il secondo è l’Azerbaigian: la Trans-Adriatic Pipeline che approda a Melendugno in Puglia garantisce un altro 15 per cento, rafforzando l’asse con il Caucaso. Il terzo pilastro è rappresentato dalle importazioni dal Nord Europa via Passo Gries, che coprono poco meno del 13 per cento e assicurano flessibilità in caso di picchi di domanda.A questi flussi via tubo si affianca l’esplosione del GNL. Con l’entrata in servizio della FSRU di Piombino nel 2023 e della nuova unità galleggiante a Ravenna nel maggio 2025, la capacità complessiva di rigassificazione supera i 30 miliardi di metri cubi l’anno. Nel primo semestre 2025 il GNL vale già il 31 per cento dell’offerta nazionale: lo alimentano soprattutto Qatar (circa 45 per cento del totale GNL) e Stati Uniti (35 per cento), seguiti da carichi spot provenienti da Africa occidentale e Norvegia.Diminuisce invece il contributo della Libia – sceso al di sotto del 2 per cento – complice l’instabilità politica di Tripoli e gli interventi di manutenzione sul Greenstream. La produzione nazionale, pur modesta, torna a crescere (5 per cento del totale) grazie a rilanci mirati in Adriatico e alla semplificazione delle autorizzazioni.La nuova configurazione delle infrastrutture ha trasformato l’Italia in un nodo di riequilibrio per l’Europa centrale: nei primi sei mesi dell’anno le esportazioni verso l’Austria sono quadruplicate, confermando la strategicità dell’asse Tarvisio-Arnoldstein. Parallelamente, gli stoccaggi sono stati riempiti oltre il 70 per cento già a giugno, superando la media UE, e garantendo sicurezza di approvvigionamento in vista dell’inverno.Sul piano politico-industriale, Roma consolida il “Piano Mattei” con l’Africa, punta all’idrogeno verde via TAP e preme sulla realizzazione del nuovo gasdotto orientale EastMed. Ma, soprattutto, la dipendenza dalla Russia è ormai un capitolo chiuso: un cambio di paradigma che rafforza la posizione italiana nei negoziati sul clima e accelera la transizione energetica senza rinunciare alla sicurezza degli approvvigionamenti.

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