El Comercio De La República - L'AI aiuta a scegliere i candidati?

Lima -

L'AI aiuta a scegliere i candidati?




L'uso dell'intelligenza artificiale nei processi di reclutamento sta suscitando un crescente interesse, soprattutto nelle grandi aziende. Promettendo efficienza, rapidità e obiettività, questi algoritmi dovrebbero facilitare la selezione dei profili più adatti a posizioni spesso molto ambite. Ma questa tecnologia è davvero all'altezza delle sue promesse?

Sempre più aziende affidano all'IA compiti tradizionalmente riservati ai reclutatori: preselezione dei CV, analisi delle lettere di presentazione o valutazione delle competenze durante i colloqui virtuali. Grazie a complessi modelli statistici, i software selezionano e classificano le candidature, riducendo così i tempi e i costi di reclutamento. Per molti responsabili delle risorse umane, questo è un innegabile aumento della produttività.

Tuttavia, l'oggettività tanto decantata è oggetto di dibattito. Alcuni algoritmi, addestrati sulla base di dati storici, riproducono involontariamente pregiudizi già presenti all'interno dell'azienda. “Quando un modello si basa su criteri che favoriscono un tipo di percorso o di profilo, rischia di escludere candidati competenti”, sottolinea Marine Dupont, consulente in risorse umane a Parigi. Inoltre, il funzionamento di questi sistemi rimane oscuro, rendendo difficile contestare una decisione ritenuta ingiusta o discriminatoria.

Nonostante queste riserve, il futuro del reclutamento sembra essere inseparabile dall'IA. Per limitare gli abusi, gli esperti raccomandano un uso complementare: l'uomo conserva un ruolo chiave nella valutazione finale, mentre l'IA affianca i reclutatori nella fase iniziale di selezione. Una cosa è certa: se l'IA può accelerare il processo e ridurre alcune forme di soggettività, non sostituirà presto la sensibilità e il discernimento umani, indispensabili per individuare i talenti più promettenti.



In primo piano


Italia senza gas russo

L’Italia ha voltato definitivamente pagina: nella mappa dei flussi di gas aggiornata al primo semestre 2025, il Paese non conta più sul gas russo per coprire il proprio fabbisogno interno. La svolta, avviata dopo l’invasione dell’Ucraina nel 2022, oggi è certificata dai dati di trasporto e rigassificazione: la quota di metano proveniente dal punto di ingresso di Tarvisio è scesa a meno del 2 per cento dei volumi immessi in rete, un flusso utilizzato quasi esclusivamente per il transito verso l’Austria.Il nuovo equilibrio energetico poggia su tre pilastri. Il primo è l’Algeria, che attraverso il gasdotto Transmed (ingresso di Mazara del Vallo) fornisce circa un terzo del gas consumato nel Paese. Il secondo è l’Azerbaigian: la Trans-Adriatic Pipeline che approda a Melendugno in Puglia garantisce un altro 15 per cento, rafforzando l’asse con il Caucaso. Il terzo pilastro è rappresentato dalle importazioni dal Nord Europa via Passo Gries, che coprono poco meno del 13 per cento e assicurano flessibilità in caso di picchi di domanda.A questi flussi via tubo si affianca l’esplosione del GNL. Con l’entrata in servizio della FSRU di Piombino nel 2023 e della nuova unità galleggiante a Ravenna nel maggio 2025, la capacità complessiva di rigassificazione supera i 30 miliardi di metri cubi l’anno. Nel primo semestre 2025 il GNL vale già il 31 per cento dell’offerta nazionale: lo alimentano soprattutto Qatar (circa 45 per cento del totale GNL) e Stati Uniti (35 per cento), seguiti da carichi spot provenienti da Africa occidentale e Norvegia.Diminuisce invece il contributo della Libia – sceso al di sotto del 2 per cento – complice l’instabilità politica di Tripoli e gli interventi di manutenzione sul Greenstream. La produzione nazionale, pur modesta, torna a crescere (5 per cento del totale) grazie a rilanci mirati in Adriatico e alla semplificazione delle autorizzazioni.La nuova configurazione delle infrastrutture ha trasformato l’Italia in un nodo di riequilibrio per l’Europa centrale: nei primi sei mesi dell’anno le esportazioni verso l’Austria sono quadruplicate, confermando la strategicità dell’asse Tarvisio-Arnoldstein. Parallelamente, gli stoccaggi sono stati riempiti oltre il 70 per cento già a giugno, superando la media UE, e garantendo sicurezza di approvvigionamento in vista dell’inverno.Sul piano politico-industriale, Roma consolida il “Piano Mattei” con l’Africa, punta all’idrogeno verde via TAP e preme sulla realizzazione del nuovo gasdotto orientale EastMed. Ma, soprattutto, la dipendenza dalla Russia è ormai un capitolo chiuso: un cambio di paradigma che rafforza la posizione italiana nei negoziati sul clima e accelera la transizione energetica senza rinunciare alla sicurezza degli approvvigionamenti.

Greenpeace: Le aziende agricole dell'UE stanno morendo

Il futuro dell'agricoltura nell'UE, la situazione in Medio Oriente, i primi piani del nuovo governo francese e una zucca da guinness dei primati: guardate questi argomenti nel video, potrebbe interessarvi...

UE-Ungheria: Causa per la legge sulla «sovranità»

Bruxelles ha intensificato l'azione legale contro la "legge sulla sovranità nazionale" dell'Ungheria. La norma violerebbe un'ampia gamma di diritti fondamentali. Il procedimento passa alla Corte di giustizia dell'Unione Europea in Lussemburgo.