El Comercio De La República - Riciclo Tetra Pak: da latte a carta

Lima -

Riciclo Tetra Pak: da latte a carta




Le confezioni Tetra Pak, come quelle del latte o dei succhi, sono un elemento comune nelle case italiane, ma il loro corretto smaltimento e riciclo rimane una sfida per molti. Composte da strati di carta, plastica e alluminio, queste confezioni richiedono un processo specifico per essere trasformate in nuovi prodotti, dalla carta igienica ai materiali edili. Questo articolo esplora dove e come riciclare i Tetra Pak in Italia, evidenziando i benefici ambientali e le pratiche migliori per i consumatori.

I Tetra Pak sono progettati per garantire la conservazione a lungo termine degli alimenti, ma la loro composizione multistrato li rende più complessi da riciclare rispetto alla carta semplice. In Italia, circa 1,5 miliardi di confezioni Tetra Pak vengono utilizzate ogni anno, pari a oltre 25.000 tonnellate di materiale. Grazie ai progressi nella gestione dei rifiuti, il 70% di queste confezioni viene oggi raccolto e avviato al riciclo, un miglioramento significativo rispetto al 50% di dieci anni fa. Tuttavia, il successo del riciclo dipende dalla corretta separazione e conferimento da parte dei cittadini.

Il primo passo è sapere dove gettarli. In Italia, i Tetra Pak vanno generalmente conferiti nella raccolta differenziata della carta, ma le regole possono variare da comune a comune. Nella maggior parte delle città, come Roma, Milano e Torino, le confezioni devono essere inserite nei contenitori dedicati alla carta, insieme a giornali e scatole di cartone. Alcuni comuni, però, richiedono di gettarli nel multimateriale (plastica e metalli) o in cassonetti specifici per il Tetra Pak. È fondamentale verificare le indicazioni del proprio municipio, spesso disponibili sui siti web comunali o tramite app dedicate alla raccolta differenziata.

Prima di gettarli, le confezioni vanno preparate correttamente. Bisogna sciacquarle con acqua per rimuovere residui di cibo o bevande, un passaggio essenziale per evitare la contaminazione degli altri materiali riciclabili. Non è necessario rimuovere il tappo o la cannuccia, se presenti, poiché questi vengono separati durante il processo di riciclo. Schiacciare la confezione aiuta a ridurre il volume, facilitando il trasporto e lo stoccaggio.

Una volta raccolti, i Tetra Pak vengono inviati a impianti specializzati, come quelli gestiti in collaborazione con consorzi nazionali. Qui, il processo di riciclo separa i tre componenti principali: la carta, che costituisce circa il 75% del peso, la plastica (20%) e l’alluminio (5%). La carta viene trasformata in prodotti come carta igienica, tovaglioli o carta per stampa, mentre plastica e alluminio vengono utilizzati per creare oggetti come panchine, piastrelle o componenti per l’edilizia. In Italia, un esempio virtuoso è la produzione di “ecopallet” per il trasporto, interamente realizzati con materiali riciclati da Tetra Pak.

Il riciclo dei Tetra Pak porta benefici ambientali significativi. Ogni tonnellata di carta riciclata consente di risparmiare circa 17 alberi, 1.000 litri di acqua e 400 kWh di energia rispetto alla produzione di carta vergine. Inoltre, il recupero di plastica e alluminio riduce la necessità di estrarre nuove materie prime, contribuendo a contenere le emissioni di CO2. Nel 2024, il riciclo dei Tetra Pak in Italia ha permesso di evitare l’emissione di circa 50.000 tonnellate di gas serra, un passo avanti verso gli obiettivi di sostenibilità dell’Unione Europea.

Nonostante i progressi, ci sono ancora ostacoli. La variabilità delle regole di raccolta tra i comuni crea confusione, portando a errori che riducono l’efficienza del riciclo. In alcune aree rurali, la mancanza di infrastrutture adeguate limita l’accesso alla raccolta differenziata. Inoltre, circa il 30% dei Tetra Pak finisce ancora in discarica o nell’inceneritore, spesso per mancanza di consapevolezza o per contaminazione con altri rifiuti.

Per migliorare, è cruciale l’educazione dei consumatori. Campagne di sensibilizzazione hanno dimostrato di aumentare la partecipazione: ad esempio, iniziative scolastiche hanno portato a un incremento del 15% nella raccolta differenziata nelle città coinvolte. Anche le aziende produttrici stanno facendo la loro parte, sviluppando confezioni con una maggiore percentuale di materiali riciclabili e collaborando con i comuni per ottimizzare la raccolta.

Riciclare i Tetra Pak non è solo una responsabilità individuale, ma un’azione collettiva che trasforma un rifiuto in una risorsa. Con pochi gesti – sciacquare, verificare il contenitore giusto e gettarli correttamente – ogni cittadino può contribuire a un ciclo virtuoso che va dal cartone del latte alla carta igienica, proteggendo l’ambiente e promuovendo un’economia circolare.



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Un enigma logico che ha catturato l'attenzione di appassionati di matematica e logica in tutto il mondo è noto come "L'indovinello degli isolani dagli occhi blu e marroni". Questo rompicapo, caratterizzato da una premessa intrigante e una soluzione sorprendente, si basa su un principio fondamentale della matematica: l'induzione. La sua popolarità è cresciuta negli ultimi anni, grazie alla diffusione online di problemi logici che sfidano il ragionamento umano e mettono alla prova la capacità di deduzione.La premessa dell'indovinelloImmaginiamo un'isola remota abitata da 1000 persone: 100 con gli occhi blu e 900 con gli occhi marroni. Su quest'isola vige una regola sociale tanto curiosa quanto rigida: nessuno deve conoscere il colore dei propri occhi. Se un isolano scopre il proprio colore, è obbligato a lasciare l'isola il mattino seguente. Per garantire che ciò non accada, non esistono specchi, l'acqua è conservata in contenitori opachi e parlare del colore degli occhi è assolutamente proibito. Gli isolani, tuttavia, sono dotati di un'intelligenza straordinaria e di una capacità di ragionamento logico impeccabile.Un giorno, un viaggiatore giunge sull'isola e, durante un banchetto, pronuncia una frase apparentemente innocua: "Che bello! Vedo almeno una persona con gli occhi blu!" Questa semplice affermazione innesca una reazione a catena che, dopo esattamente 100 giorni, porta tutti i 100 isolani con gli occhi blu a lasciare l'isola.La soluzione: il potere dell'induzione matematicaPer comprendere come ciò avvenga, dobbiamo ricorrere all'induzione matematica, un metodo che permette di dimostrare una proprietà per un numero infinito di casi partendo da un esempio base e procedendo passo dopo passo.Caso base: un solo isolano con gli occhi bluSe sull'isola ci fosse una sola persona con gli occhi blu, questa si troverebbe in una situazione unica. Non vedendo nessun altro con gli occhi blu, e sentendo l'affermazione del viaggiatore ("Vedo almeno una persona con gli occhi blu"), capirebbe immediatamente di essere lei stessa quella persona. Di conseguenza, lascerebbe l'isola il mattino successivo, cioè dopo 1 giorno.Passo induttivo: da n a n+1Supponiamo ora che la regola valga per un numero n di isolani con gli occhi blu: se ci sono n persone con gli occhi blu, tutte lasceranno l'isola dopo esattamente n giorni. Consideriamo cosa accade se ci sono n+1 isolani con gli occhi blu.Ogni isolano con gli occhi blu vede n persone con gli occhi blu intorno a sé. Ognuno pensa: "Se io non avessi gli occhi blu, ci sarebbero solo n persone con gli occhi blu, e queste, secondo la regola, lascerebbero l'isola dopo n giorni." Tuttavia, se dopo n giorni nessuno lascia l'isola, ogni isolano con gli occhi blu si rende conto che il numero di persone con gli occhi blu deve essere superiore a n. Dato che vede solo n persone con gli occhi blu, deduce che anche lui deve avere gli occhi blu. Così, tutti gli n+1 isolani con gli occhi blu arrivano alla stessa conclusione e lasciano l'isola insieme il mattino seguente, dopo n+1 giorni.Il caso specifico: 100 isolani con gli occhi bluApplichiamo ora questo ragionamento al caso dell'isola con 100 isolani con gli occhi blu. Il primo giorno, ogni isolano con gli occhi blu vede 99 persone con gli occhi blu e aspetta che, se fossero solo 99, queste lasciassero l'isola dopo 99 giorni. Ma quando il 99esimo giorno passa senza che nessuno parta, tutti capiscono che il numero di isolani con gli occhi blu deve essere almeno 100. Al 100esimo giorno, quindi, i 100 isolani con gli occhi blu deducono il proprio colore e lasciano l'isola insieme.Il ruolo cruciale del viaggiatoreL'affermazione del viaggiatore non rivela nulla di nuovo in senso stretto: ogni isolano con gli occhi marroni vede almeno 100 persone con gli occhi blu, e ogni isolano con gli occhi blu ne vede almeno 99. Tuttavia, ciò che cambia è che questa informazione diventa "conoscenza comune". Prima dell'arrivo del viaggiatore, nessuno poteva essere certo di cosa gli altri sapessero o pensassero. Con la sua dichiarazione, tutti sanno che tutti sanno che c'è almeno una persona con gli occhi blu, e questo avvia il processo di deduzione logica che culmina dopo 100 giorni.Conclusione: un enigma che illumina la logicaL'indovinello degli isolani dagli occhi blu e marroni non è solo un passatempo intrigante, ma una dimostrazione elegante di come la logica e l'induzione matematica possano risolvere problemi apparentemente impossibili. La sua soluzione sottolinea l'importanza della conoscenza condivisa e del ragionamento collettivo, offrendo uno spunto di riflessione per chi ama esplorare i confini della mente umana. Questo rompicapo continua a essere discusso e analizzato, mantenendo viva la curiosità di chi si cimenta con le sue sottili sfumature logiche.

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