El Comercio De La República - Olocausto: 80 anni dopo Auschwitz

Lima -

Olocausto: 80 anni dopo Auschwitz




Sono passati ottant'anni dalla liberazione del campo di concentramento e sterminio di Auschwitz-Birkenau, luogo emblematico dell'orrore nazista. Oggi, leader politici, sopravvissuti, storici e cittadini di tutto il mondo si riuniscono per onorare la memoria dei milioni di vittime dell'Olocausto e per ricordare l'importanza di trasmettere questa eredità alle generazioni future.

Il significato di questo anniversario
Questa commemorazione ha un significato universale: Auschwitz rimane il simbolo della barbarie a cui possono condurre l'odio, il razzismo e l'antisemitismo quando le istituzioni e le coscienze falliscono. In un momento in cui i testimoni diretti di queste atrocità diventano sempre più rari, la responsabilità di perpetuare la loro storia ricade su ognuno di noi. Questo anniversario ci ricorda che la memoria rimane un baluardo indispensabile contro la banalizzazione del male e la rinascita di ideologie estremiste.

Lezioni da imparare dall'Olocausto

- Difendere i diritti fondamentali: l'Olocausto dimostra quanto la tutela delle libertà individuali, della dignità e dell'uguaglianza debba essere un pilastro indiscutibile in tutte le società. Le garanzie legislative e culturali sono essenziali per prevenire gli eccessi autoritari e discriminatori.

- L'importanza dell'educazione: L'insegnamento della storia e delle sue lezioni deve essere preservato e rafforzato. Non si tratta solo di descrivere i fatti, ma di trasmettere la comprensione dei meccanismi che hanno portato alla persecuzione sistematica di intere popolazioni. I programmi scolastici, i musei e le testimonianze di prima mano svolgono un ruolo fondamentale nell'immunizzare la società contro la negazione e l'ignoranza.

- Vigilanza di fronte ai discorsi di odio: il genocidio degli ebrei europei è stato il progressivo culmine dell'antisemitismo, della propaganda di Stato e della disumanizzazione dilagante. Nel nostro mondo connesso, l'odio ha un'eco ancora più facile attraverso i social network. Spetta quindi ai governi, alle aziende digitali e alla società civile lottare con fermezza contro la diffusione di discorsi razzisti o antisemiti.
-
Solidarietà internazionale: il tragico fallimento della comunità internazionale nel prevenire la Shoah evidenzia la necessità di una maggiore cooperazione per proteggere le popolazioni vulnerabili. Le Nazioni Unite e le organizzazioni per i diritti umani devono garantire che gli appelli alla violenza e alla persecuzione non rimangano mai inascoltati o impuniti.

Il dovere di ricordare per il futuro
A ottant'anni dalla liberazione di Auschwitz, questa commemorazione non è solo un omaggio ai morti, ma anche un solenne monito. La memoria delle vittime impone all'umanità la responsabilità di lottare contro tutti i semi dell'odio e della tirannia. In un momento in cui persistono minacce xenofobe e discriminatorie, spetta a ciascuno di noi - governi, istituzioni, cittadini - mantenere viva la memoria dell'Olocausto per evitare che simili tragedie si ripetano.

Nessuno deve dimenticare: Gli accusatori nel processo di Norimberga per crimini di guerra contro i maggiori responsabili della Seconda guerra mondiale non erano in primo luogo i pubblici ministeri, ma la civiltà, perché è la civiltà che non deve mai più permettere una barbarie come l'Olocausto, ed è la civiltà che deve condannare la barbarie dello Stato del terrore che è la Russia durante la guerra in Ucraina, perché è a causa di questa barbarie che la Russia e il suo popolo saranno marchiati per i secoli a venire come un popolo del terrore, come lo fu la Germania nazista!



In primo piano


Italia senza gas russo

L’Italia ha voltato definitivamente pagina: nella mappa dei flussi di gas aggiornata al primo semestre 2025, il Paese non conta più sul gas russo per coprire il proprio fabbisogno interno. La svolta, avviata dopo l’invasione dell’Ucraina nel 2022, oggi è certificata dai dati di trasporto e rigassificazione: la quota di metano proveniente dal punto di ingresso di Tarvisio è scesa a meno del 2 per cento dei volumi immessi in rete, un flusso utilizzato quasi esclusivamente per il transito verso l’Austria.Il nuovo equilibrio energetico poggia su tre pilastri. Il primo è l’Algeria, che attraverso il gasdotto Transmed (ingresso di Mazara del Vallo) fornisce circa un terzo del gas consumato nel Paese. Il secondo è l’Azerbaigian: la Trans-Adriatic Pipeline che approda a Melendugno in Puglia garantisce un altro 15 per cento, rafforzando l’asse con il Caucaso. Il terzo pilastro è rappresentato dalle importazioni dal Nord Europa via Passo Gries, che coprono poco meno del 13 per cento e assicurano flessibilità in caso di picchi di domanda.A questi flussi via tubo si affianca l’esplosione del GNL. Con l’entrata in servizio della FSRU di Piombino nel 2023 e della nuova unità galleggiante a Ravenna nel maggio 2025, la capacità complessiva di rigassificazione supera i 30 miliardi di metri cubi l’anno. Nel primo semestre 2025 il GNL vale già il 31 per cento dell’offerta nazionale: lo alimentano soprattutto Qatar (circa 45 per cento del totale GNL) e Stati Uniti (35 per cento), seguiti da carichi spot provenienti da Africa occidentale e Norvegia.Diminuisce invece il contributo della Libia – sceso al di sotto del 2 per cento – complice l’instabilità politica di Tripoli e gli interventi di manutenzione sul Greenstream. La produzione nazionale, pur modesta, torna a crescere (5 per cento del totale) grazie a rilanci mirati in Adriatico e alla semplificazione delle autorizzazioni.La nuova configurazione delle infrastrutture ha trasformato l’Italia in un nodo di riequilibrio per l’Europa centrale: nei primi sei mesi dell’anno le esportazioni verso l’Austria sono quadruplicate, confermando la strategicità dell’asse Tarvisio-Arnoldstein. Parallelamente, gli stoccaggi sono stati riempiti oltre il 70 per cento già a giugno, superando la media UE, e garantendo sicurezza di approvvigionamento in vista dell’inverno.Sul piano politico-industriale, Roma consolida il “Piano Mattei” con l’Africa, punta all’idrogeno verde via TAP e preme sulla realizzazione del nuovo gasdotto orientale EastMed. Ma, soprattutto, la dipendenza dalla Russia è ormai un capitolo chiuso: un cambio di paradigma che rafforza la posizione italiana nei negoziati sul clima e accelera la transizione energetica senza rinunciare alla sicurezza degli approvvigionamenti.

Greenpeace: Le aziende agricole dell'UE stanno morendo

Il futuro dell'agricoltura nell'UE, la situazione in Medio Oriente, i primi piani del nuovo governo francese e una zucca da guinness dei primati: guardate questi argomenti nel video, potrebbe interessarvi...

UE-Ungheria: Causa per la legge sulla «sovranità»

Bruxelles ha intensificato l'azione legale contro la "legge sulla sovranità nazionale" dell'Ungheria. La norma violerebbe un'ampia gamma di diritti fondamentali. Il procedimento passa alla Corte di giustizia dell'Unione Europea in Lussemburgo.